Paolo Villaggio
RICORDAMI
30/12/1932
03/07/2017
Actors - Paolo Villaggio
Paolo Villaggio (Genova, 30 dicembre 1932 – Roma, 3 luglio 2017) è stato un attore, comico, scrittore, sceneggiatore e doppiatore italiano.
È stato autore e interprete di personaggi legati a una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz, il timido Giandomenico Fracchia, e soprattutto il ragionier Ugo... [Leggi tutto]Paolo Villaggio (Genova, 30 dicembre 1932 – Roma, 3 luglio 2017) è stato un attore, comico, scrittore, sceneggiatore e doppiatore italiano.
È stato autore e interprete di personaggi legati a una comicità paradossale e grottesca, come il professor Kranz, il timido Giandomenico Fracchia, e soprattutto il ragionier Ugo Fantozzi, maschera letteraria da cui è nata una saga cinematografica di ampio e duraturo successo. Con la sua attività di umorista, attore comico e uomo di spettacolo, protrattasi per oltre cinquant'anni, è entrato nella cultura di massa di intere generazioni di italiani. Al percorso attoriale ha fatto eco quello di scrittore, iniziato con un libro su Fantozzi, seguito da altri otto libri sul ragioniere e varie opere di carattere satirico.
Ha recitato anche in parti più drammatiche, partecipando a film di noti registi come Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli. Nel 1992, in occasione della 49ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, ricevette il Leone d'oro alla carriera. Nell'agosto del 2000 gli fu assegnato il Pardo d'onore al Festival del cinema di Locarno.
Biografia.
Nasce a Genova il 30 dicembre del 1932, fratello gemello dizigote di Piero Villaggio (1932 - 2014), futuro docente alla Scuola normale superiore di Pisa. Il padre Ettore (1905 – 1992) è un ingegnere edile palermitano, mentre la madre Maria Faraci (1905 – 1998), di origini veneziane, è un'insegnante di lingua tedesca. Frequenta le elementari nella scuola Diaz a Genova, assieme al fratello e al futuro dirigente FIAT, Paolo Fresco. Gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza verranno raccontati dall'attore nella sua pièce teatrale intitolata Delirio di un povero vecchio.
Tra i tanti aneddoti si ricordano: lo sbarco delle forze alleate, lo stupore nel trovarsi per la prima volta di fronte a soldati stranieri e soprattutto l'assaggiare bevande e pietanze (come Coca Cola e cibi in scatola), che per un adolescente italiano dell'epoca erano del tutto inusuali. La famiglia Villaggio, pur essendo agiata e dell'alta borghesia genovese, subisce ugualmente le ristrettezze e le privazioni causate dalla seconda guerra mondiale.
A tal proposito, in un'intervista a la Repubblica, ha dichiarato: «La guerra fu un incubo che si materializzò il 2 febbraio del 1941. A scuola, io e mio fratello gemello, sentivamo la lezione del maestro. A un certo punto avvertimmo sopra la testa come il rumore clamoroso di un treno. Era una salva da 381 mm che la marina britannica aveva sparato dal largo di Portofino. Solo che sbagliò bersaglio. La bomba centrò il quartiere dove eravamo tutti noi, devastando case e persone. Uscimmo, io e mio fratello, tenendoci per mano. Lo spettacolo era terribile. Vedemmo i cadaveri di due donne e un mulo morto. La notte non riuscimmo a prendere sonno. Fu la prima volta che sentimmo nostro padre imprecare contro la guerra».
Dopo aver frequentato il liceo classico "Andrea Doria", comincia all'università di Genova gli studi di Giurisprudenza che abbandona per dedicarsi a svariati impieghi. Sono questi gli anni in cui comincia a seguire la società calcistica della Sampdoria, squadra di cui è rimasto grande tifoso. Nel 1954, al Lido di Genova, incontra Maura Albites, che verso la fine degli anni cinquanta diverrà sua moglie e dalla quale avrà due figli: Elisabetta (1959) e Pierfrancesco (1962), comparso successivamente in alcune pellicole del padre.
Dopo gli studi ha diverse esperienze lavorative: da cameriere a speaker della BBC a Londra, fino a diventare cabarettista e intrattenitore sulle navi della Costa Crociere, insieme con l'amico Fabrizio De André. Negli anni sessanta viene assunto come impiegato in una delle più importanti industrie impiantistiche italiane, la Cosider, dove era addetto all'organizzazione di eventi aziendali tra i quali lo scambio di doni natalizi tra dirigenti e la premiazione dei dipendenti meritevoli; da questa esperienza lavorativa trarrà l'ispirazione per creare il personaggio del ragioner Ugo Fantozzi, che in seguito lo renderà popolarissimo.
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